«Io dovrei proprio licenziarti, Alice».
«Lo hai già fatto sei volte, Alex».
«Speriamo che la settima sia quella buona».
Quante volte devi licenziare la tua segretaria prima di capire che non puoi vivere senza di lei?
Alice Baker è una giovane copywriter, idealista e determinata, con una singolare propensione per i vestiti bizzarri. Alex è l’erede della Francalanza Visconti, la casa editrice leader nei periodici, e ha un gusto impeccabile per i vestiti.
Fin dal loro primo incontro, Alex e Alice decidono di non piacersi affatto. Non hanno niente in comune, non approvano lo stile di vita dell’altro, sono totalmente incompatibili. Alice pensa che Alex sia uno snob egocentrico e compiaciuto che gode nel farsi paparazzare con ragazze bellissime. Alex pensa che Alice sia una patetica sognatrice, che colleziona licenziamenti ed è convinto che, nonostante sia bellissima, resterà per sempre fuori dal suo radar.
Ma cosa succede se due persone che si sono già escluse a vicenda scoprono di non potere stare l’una senza l’altra? Se scoprono di essere attratti proprio dall’ultima persona al mondo che pensavano di prendere in considerazione? Per quanto tempo si può negare la passione e si può mettere a tacere un desiderio? Si può forse dire al cuore di non impazzire per l’unica persona in grado di toccarlo?
Dalle spiagge dell’isola di Capri, alle piste da sci di Cortina d’Ampezzo, passando per Milano e i corridoi delle vivaci redazioni di «Lollipop» e «Power Player», Alex e Alice si raccontano attraverso le loro prime sette volte. Sette strade diverse per entrare in collisione o separarsi per sempre. Una storia sulla ricerca dell’anima gemella e sulle sorprese del cuore. Perché le persone più sbagliate per noi possono farlo battere per il motivo giusto.
«È una contraddizione in termini, Alice. Un bacio tra di noi non potrà mai essere l’ultimo».
Alex e Alice non lavorano più insieme. Dopo l’ultimo licenziamento, le loro strade si sono divise.
Sono trascorsi nove mesi e Alice tenta di tenere insieme i pezzi della sua vita, si barcamena tra mille lavori e cerca di andare avanti. Ma pensa ancora ad Alessandro.
Sono trascorsi nove mesi e Alessandro ha preso le redini del progetto internazionale del Gruppo Francalanza Visconti, dirige la nuova sede di Parigi e ha una relazione stabile con Carlotta, una ricca ereditiera indicata da tutti come la sua compagna ideale. Ma pensa sempre ad Alice.
Sono trascorsi nove mesi e tutto è pronto per il matrimonio di Emilia e Fosco, la location è stata scelta, gli inviti mandati e la chiesa addobbata.
Sono trascorsi nove mesi e per Alex e Alice, entrambi testimoni degli sposi, è venuto il momento di rivedersi.
Nella cornice da sogno di un antico monastero sul lago di Como, tra balli mancati e un duello di sguardi, si delinea un accordo imprevisto: scambiarsi un ultimo bacio e poi ognuno andrà per la sua strada.
Ma un bacio tra due persone che si vogliono ancora, nonostante proclamino di non volersi affatto, non potrà mai essere l’ultimo.
Soprattutto se il destino trama e li porta a lavorare per l’ennesima volta uno accanto all’altra nella città più romantica del mondo.
Ma è davvero possibile capirsi, quando il passato minaccia di tornare? E come si può trovare il perdono quando emerge un segreto in grado di separarli per sempre?
Tra una salita sulla butte di Montmartre una passeggiata ai giardini del Lussemburgo, tra serate all’Opéra Garnier e shopping sulla rive gauche, Alex e Alice avranno la loro occasione per scoprire il vero significato dell’ultimo bacio.
Ormai mi
sono autoconvinta, che quando mi accingo a leggere una delle storie scritte da
Bianca Marconero, il mio vivere quotidiano va in standby. Anche in un momento
cosi’ delicato come quello che stiamo vivendo, in in cui il caos ha raggiunto,
quasi una forma di normalita’ e, in cui le vite di tutti noi hanno subito
drastici cambiamenti Alice e Alex, protagonisti della dulogia Le nostre prime 7
volte e L’ultimo Bacio, sono riusciti, per circa 48 ore, a non farmi staccare
gli occhi dal kindle, facendomi completamente dimenticare che vivo in un
appartamento che va riassettato, che ho dei doveri, anche se da casa, nei
confronti del mio lavoro e che mangiare e' fondamentale alla sopravvivenza.
Le storie
belle sono fatte per rimanerti dentro ma ci sono certi personaggi che se ti
conquistano e’ per sempre. Alessandro Francalanza Visconti (solo lui poteva
possedere un nome del genere) e’ uno di questi.
Un po’ lo si
odia, per poi amarlo, soprattutto quando se ne esce con una delle sue frasi o
gesti spiazzanti. Ma poi ricominci ad odiarlo per la sua supponenza,
testardaggine, arroganza, voglia di primeggiare sempre. Ma ti ritrovi
magicamente a volerlo amare di nuovo e voler proteggere quella parte di lui
vulnerabile che raramente emerge ma se lo fa e’ totalizzante.
Alex e’
complesso nel suo insieme, come pochi uomini sanno essere, ma e’ riuscito a
conquistare ogni braciola del mio cuore e farlo suo. I miei books boyfriend
sono da sempre gli stessi, (e sono segreti) nessuno mai ha saputo raggiungerli
o sovrastarli, sino ad oggi.
E poi c'è
lei...Alice. Con la sua libertà innata che ho ammirato tanto. Quel suo vestire
strambo, che manda tutti fuori di testa, per me e’ una forma di distinzione
dalla massa, un imporre la sua presenza senza dar fastidio ma con carattere e
determinazione. Avevamo fatto la sua conoscenza,
seppure per breve tempo, nella ormai famigerata serie che vede come
protagonisti Brando e Agnese, e devo essere sincera un po’ mi aveva irritata.
Non ero riuscita ad entrare in sintonia con il suo personaggio. Con una storia tutta sua, ho imparo a
conoscerla ed amarla per cio’ che e'.
Il suo
interagire con Alex in alcuni momenti spiazza. Il non volergli dare sempre
carta bianca mi ha fatto venir voglia di urlare, in alcuni momenti, per favore
dagli tregua, anche se la fiducia nei confronti di quello sconsiderato faceva
acqua da tutte le parti. Ma nello stesso tempo ho provato tantissima empatia
nei confronti di questa giovane donne, forte e caparbia, ma con mille
fragilità ben nascoste.
La storia di
Alex e Alice e’ uno di quei spaccati di vita che, un po’ fanno arrabbiare ma
poi ti scaldano il cuore talmente così forte che e’ difficile lasciarli
andare. Ed e’ stato estremamente importante, ed ha fatto, secondo me,
totalmente la differenza, l’uso delle parole, che attraverso I pensieri e le voci
dei protagonisti diventavano così tangibili e reali, da diventare quasi
personali.