Miliardaria ereditiera della
New York per bene Lexi Sloan si ritrova, nel giro di 48 ore a dover vivere l’incubo
piu’ assurdo che una ragazza del suo ceto sociale possa vivere. Diventare Povera.
Una truffa senza precedenti ed uno scandalo che ha gia’ fatto tremare le
fondamenta della New York che conta mandano la famiglia Slone sull’astrico. Azienda
di famiglia sotto sequestro, beni congelati, conti bancari prosciugati, carte
di credito bloccate. Cosa ci puo’ essere di piu’ terribile? Un agende dell’FBI che
e’ letteralmente da sturbo mentale e che e’ deciso a non rendere le cose
facili, in tutti I senzi, alla nostra eccentrica protagonista.
Era dall’anno in cui Hellen Fielding
arrivo’ con la mitica Bridjet che non mi divertivo cosi’ a leggere un libro. Ormai
non ho piu’ dubbi sulla magistrale simpatia dei personaggi creati da Felicia
Kngsley, ma devo ammettere che con Lexi si e’ davvero superata. La Verita’ e’
Che non ti odio abbastanza, per quel che mi riguarda, sale in cima ai libri piu’
belli, esilaranti, intelligenti, ironici, letti in questo 2019, dando vita ad
uno dei personaggi femminili piu’ interessanti dell’ultimo tempo. Provate a frullare
insieme la personalita’ della Jones il fascino incontrastato di Elle Wood,
aggiungete al tutto un tocco di Il Diavolo veste Prada e qualche goccia di
Chanel N5 e il gioco e’ fatto, l’uragano Lexi vi travolgera’ come mai prima un
protagonista femminile abbia fatto. Lexi imparera’ sulla sua pelle una grande lezione di vita, e ne dara’
una altrettanto piu’ grande a chi leggera’ la sua storia. Il suo non
arrenderesi di fronte alla catastrofe che l’ha travolta, il suo andare a testa
alta, anche indossando vestiti usati, il suo, accettarsi , ad un certo punto,
anche per cio’ che e’, l’ha resa, ai miei occhi una sorta di eroina dei nostri
tempi. Ad accompagnarla in questo
viaggio un po’ travagliato e inaspettato ci sara’ un certo agente dell’FBI,
sezione White Collar (il mio pensiero e’ volato dritto a quel gran figo di Matt
Bomer, non lo nego) di nome Eri Chambers. Spigoloso, diffidente e’ bellissimo avra’ un
bel da fare quando si ritrovera’ a dover fare I conti con l’eccentrica ed
impavida ereditiera. Un racconto leggero quanto basta, con quel quid di romanticismo,
mai sopra le righe, e quel tocco d'incoscienza che rappresenta, ormai, la penna
di Felicia fanno di questo libro un ottimo compagno per trasformare un’imperfetta
giornata ugiosa in qualcosa di magico e inusuale. Un mix di personaggi secondari
interessanti, orsetti gommosi, popcorn, tanti riferimenti agli anno 80 innafiati
da una scadente bottiglia di vodka alla pesca ed il racconto perfetto e’ servito.
Vi lascio con un piccolo estratto dal libro che, personalmente mi ha aperto un
mondo. Inoltre ho compreso che I “ti voglio bene” detti, forse un po’ troppo
facilmente non sono mai del tutto veritieri e sinceri , che alla parola "amicizia" bisogna
dare un valore concreto. Le banderuole come il vento lasciano il tempo che trovano ed affondano come il Titanic. Se certe situazioni creano disagio e vi stanno strette la miglior cosa da fare e cambiare aria…voi valete decisamente di piu’....Lexi insegna.
5 Stelle e Correte a leggere.
Top 2019.
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«Se non esci dai
tuoi quadrati, non troverai mai le soluzioni ai problemi!». «Esci dai tuoi…
cosa?» «Dai tuoi quadrati!», ripeto a voce più alta. Eric aggrotta la fronte
senza capire, così io prendo uno dei tovagliolini del take-away, ci disegno
sopra quattro punti vicino agli angoli con la salsa di soia e glielo porgo.
«Cosa vedi?», gli domando. «Un quadrato!», esclama lui come se fosse la
risposta più ovvia. «Il quadrato è nella tua testa. Io non ho disegnato un
quadrato», spiego trionfante. «Il tuo cervello, matematicamente allenato,
collega i quattro punti per formare un quadrato, ma il quadrato non c’è, io non
l’ho disegnato». «E allora?» «E allora, il quadrato rappresenta una barriera
mentale, un limite. Anziché muoverti in libertà nello spazio che hai a
disposizione, tu ragioni dentro al quadrato immaginario, dandoti limiti che in
realtà non esistono».
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