mercoledì 13 maggio 2020

RECENSIONE - Doomed di Irene Catocci


Miura Valentine non è una brava ragazza. Lo sa suo padre, le persone che abitano a Clarendon ma, soprattutto, lo sa il giudice Johnson, che l’ha condannata ai servizi socialmente utili presso l’Open World, un centro che si occupa del recupero psicofisico dei veterani di guerra.
L’incontro con Carson Kelly, un ex cecchino dei Delta Force, che vive isolato dalla società, sarà, per lei, come un fulmine a ciel sereno. Tra loro esploderanno scintille, accompagnate da una serie di divertenti schermaglie e battibecchi. L’iniziale antipatia si tramuterà, ben presto, in un forte interesse reciproco, che cercheranno di tenere sotto controllo con tutte le loro forze.
Carson ha un brutto carattere e, per Miura, è un enigma impossibile da capire, almeno a parole. I tatuaggi, che ricoprono buona parte del suo corpo, però, raccontano una storia che la ragazza è intenzionata a scoprire, a costo di rimanerne scottata.

Cosa succede quando due persone, apparentemente agli antipodi, si scontrano e si odiano con talmente tanto fervore da non lasciare nessuna possibilità di avvicinamento?




Quando Irene Catocci mi ha contattata per la segnalazione di DOOMED, pubblicato lo scorso 11 Maggio, ho accettato volentieri. Non appena, però, ho visto la cover e letto la sinossi la voglia di saperne di più, riguardo questo racconto, ha cominciato a solleticarmi. Cosi’, ho chiesto all’autrice se potevo avere la copia ARC in anteprima. 

Doomed non e’ solo una semplice storia d’amore. Il racconto, attraverso I suoi personaggi, affronta di come sopravvivere a se stessi. I protagonisti di questa storia non sono sempre semplice da comprende o politicamente corretti. Sono spezzati, rotti, danneggiati dentro e fuori.

Praticamente seminudo di fronte a me, anche se rivestito di tatuaggi che vorrei delineare con la punta delle dita per capirne il significato. Carson Kelly e’ sicuramente l’uomo più bello che abbia mai visto.

Carson Kelly e’ un veterano delle US Army ed e’ affetto da anni da agorafobia. Miura Valantine e’ una ladra cronica insoddisfatta della vita. Due protagonisti non convenzionali che con le loro fratture interiori, psicologiche ed emotive regaleranno un marasma di emozioni contrastanti.

Le loro storie singolarmente, riescono a smuovere e toccare parecchi nervi scoperti. Suscitando, in chi legge una sorta di antipatia o simpatia prima per l’uno e poi per l’altro. 

Impareranno piano piano a conoscersi, ad accettarsi a scoprire tutti I loro pezzi di mondo sconnesso a mettere il tutto in quel caos che si chiama vita e a farci I conti. Perche’, come tutte le cose magiche, Carson e Miura insieme creano un connubio che ha senso, e paradossalmente nella loro disfunzionalità’ emotiva loro sono se stessi senza filtri o maschere. 

Sei viva. Corri e non ti voltare indietro. Io non sono un principe maledetto da salvare, e tu non sei la Bella della situazione. Siamo sbagliati assieme, male assemblati; non dovrei desiderarti così ardentemente nella mia pseudo vita da recluso, non dovrei sognarti nuda nel mio letto eppure non riesco a pensare ad altro. E questo non e’ un bene, perché già so come sarebbero i titoli di coda; finiremmo per distruggerci a vicenda.

Insieme, hanno la capacità di sentire e avvertire le reciproche pene, I tumulti interiori che echeggiano I  loro e saranno capaci di trasformare, loro stessi, in un balsamo emolliente che allieverà le sofferenze che gli affliggono, ma soprattutto impareranno che affrontare tutto cio’ che li soffoca e’ la cosa più difficile da fare ma anche la più giusta. Ed e’ l’unico modo per riemergere a galla e sopravvivere.

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